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Tra i fischi di San Siro il Milan crolla… poi risorge

Immagine del redattore: AdminAdmin
Sempre e solo Reijnders
Sempre e solo Reijnders

Un’altra rimonta, un’altra partita tirata e, per molti tratti, non controllata. Una prova di carattere, ma anche un segnale di fragilità.

Questo, in sintesi, il match tra Milan e Como, che ha visto una squadra ospite ben organizzata e pericolosa, capace di mettere in difficoltà i rossoneri, usciti vincitori solo grazie alla maggiore qualità dei propri interpreti.

Tre fasi della partita

L’incontro può essere suddiviso in tre momenti distinti:

  1. I primi 20 minuti di buon Milan, con diverse occasioni sprecate.

  2. I successivi 30 minuti di dominio assoluto del Como.

  3. Gli ultimi 35 minuti di una gara apertissima.

Il buon inizio del Milan

I rossoneri partono forte, con buone trame e intensità. Al 4’, Musah ha una chance clamorosa: dopo un recupero alto di Theo e due scambi rapidi, si trova a tu per tu con il portiere, lo salta ma poi calcia fuori. L’errore è evidente, sia nella finalizzazione che nella lettura della situazione: avrebbe potuto concludere con più calma o servire uno dei tre compagni liberi in area.

Dopo questa occasione il Milan rimane in controllo, ma progressivamente il Como prende fiducia, aumentando il possesso palla e la pressione offensiva.

Il dominio del Como

Dal 20’ in poi, il Como prende il sopravvento. Gioca bene, ha idee chiare e sfrutta la qualità di giocatori tecnici e rapidi come Diao, Cacqueret e Nico Paz. Il Milan accusa il colpo, probabilmente anche a livello mentale.

Il dominio degli ospiti culmina con il gol di Da Cunha: gran tiro dal limite dell’area a fil di palo. Il Milan, incapace di reagire, subisce altri 20 minuti di sofferenza totale. Maignan evita il raddoppio con una grande parata su Goldaniga, tenendo in vita i rossoneri. Il primo tempo si chiude con il Como in totale controllo e con i fischi assordanti di San Siro.

La svolta del secondo tempo

Nella ripresa, Conceição corre ai ripari inserendo Fofana e Jimenez per Theo e Bondo. Il Milan appare più equilibrato, ma il Como continua a controllare la partita e troverebbe anche il raddoppio, ancora con Da Cunha. Il gol viene però annullato per un fuorigioco millimetrico di spalla. Tuttavia, l’azione nasce da un fallo su Jimenez non sanzionato dall’arbitro.

Da questo momento, il Milan cambia marcia. Al 52’, arriva il pareggio: grande palla di Reijnders per Pulisic, che taglia sul primo palo e scarica un diagonale imprendibile.

Il gol nasce da una giocata di qualità, ma anche da un atteggiamento più aggressivo e convinto.

I cambi decisivi e la rimonta

Conceição azzecca le sostituzioni (a differenza della formazione iniziale): dentro Felix per Musah (mai ripresosi dall’errore del primo tempo) e Abraham per Gimenez (impalpabile e troppo lontano dalla porta).

I nuovi ingressi fanno la differenza. Proprio Felix serve Abraham, che spalle alla porta infila un passaggio sotto le gambe del marcatore e lancia Reijnders verso la porta: l’olandese non sbaglia, ed è 2-1.

L’entusiasmo è alle stelle e il Milan sfiora anche il 3-1, ancora con Reijnders, ma il suo tiro esce di pochi centimetri.

Nel finale, il Como prova a reagire ma non crea vere occasioni pericolose. Da segnalare l’uscita di Leão per Loftus-Cheek, che entra bene in partita e porta all’espulsione di Dele Alli. Il rosso è corretto secondo regolamento, anche se appare evidente che l’inglese non volesse commettere fallo.

Considerazioni finali

Il Milan esce con una vittoria preziosa, ma ancora una volta con tanti interrogativi. La squadra ha mostrato carattere nel ribaltare il match, ma anche evidenti fragilità nel controllo della gara. Un successo importante, ma non sufficiente a cancellare i problemi strutturali della squadra.


Pagelle

Maignan 6,5; Walker 6,5 Thiaw 6 Gabbia 6 Theo 5,5; Musah 4,5 Bondo 6; Pulisic 7 Rejnders 8 Leao 6,5; Gimenez 5; Jimenez 6 Fofana 6,5 Felix 6,5 Abraham 7 Loftus 6


 
 
 

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